Fonte: la Repubblica
Ansia e nostalgia, la sindrome di Ulisse
DIECI anni fa nessuno ne parlava, oggi diventa sempre più preoccupante il numero di immigrati regolari ma soprattutto irregolari colpiti da disturbi psicosomatici e da somatizzazioni di stato d' ansia. Alcuni esperti la chiamano la "Sindrome di Ulisse", altri la "malattia degli immigrati". I sintomi sono universali: mal di testa, emicrania, dolori addominali o al torace, perdita di appetito, insonnia. È la sindrome del XXI secolo che in questo caso colpisce gli immigrati: lontani da casa, nostalgici e soli, in alcuni casi senza la sicurezza di un lavoro, e con la paura di non farcela.E molti optano per rivolgersi alle strutture ospedaliere. «Non è facile però spiegare ai medici quello che uno sente - racconta Jules, ventiduenne arrivato da più di un anno dal Senegal per lavorare come muratore - Pensavo che il mal di testa o il mio disagio interiore fossero delle banalità, invece mi sono reso conto che quello che cerco è una tranquillità emotiva». In Liguria è recente uno studio regionale realizzato dal dottor Paolo Cremonesi, primario del pronto soccorso del Galliera, insieme ai medici Alice Congiu, Graziella Cuneo e Valentina Roccati, nel quale si analizza e monitora dal 2006 al 2009 la salute dei cittadini stranieri Stp (Stranieri Temporaneamente Presenti). «Gli immigrati prevalentemente uomini di giovane età, spesso con una buona scolarità, lamentano soprattutto disturbi di origine psicosomatica - spiega Cremonesi - Tra il 2007 e il 2009 i ricoveri di pazienti stranieri con Stp sono stati 102. E la percentuale di ricoveri urgenti per patologie psichiatriche legate spesso al abuso di stupefacenti e/o alcool è alta. Questo indica l' alto grado di disagio sociale di questi pazienti». Dallo studio emerge però un altro dato allarmante: il numero dei pazienti stranieri (Stp e non) visitati nei pronto soccorso della nostra regione è diminuito, passando nel 2007 da 22.622 a 18.568 nel 2009. Un effetto del pacchetto sicurezza che obbliga i migranti ad esibire il permesso di soggiorno. «Ma rivolgersi a un pronto soccorso è nella loro cultura. Soprattutto dal momento in cui non hanno accesso ai servizi di medicina generale e al pediatra di libera scelta, tendono a fare un uso ambulatoriale della struttura», spiega Cremonesi. E continua: «Per quanto riguarda il Galliera, che per il suo particolare bacino d' utenza rappresenta un campione statisticamente significativo, abbiamo fatto uno studio prendendo un campione di 160 persone, intervistando stranieri regolari, irregolari e clandestini. Il 59% ritiene che il suo stato di salute sia peggiorato da quando è in Italia e le cause dei sintomi e del malessere fisico il 32,26% lo attribuisce allo stress, le preoccupazioni e l' ansia». Le diagnosi di dimissioni riguardano maggiormente le malattie del sistema osteo-muscolare (16,77%), che spesso sono legate a sintomi emotivi non espressi. «La prevenzione? Con una politica dell' accoglienza e della formazione scolastica e con una migliore collocazione abitativa».
DOMENICA CANCHANO
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