venerdì 25 luglio 2014

GIORNATA DELL’INTERCUTLURA AIDONE: UN BALCONE SUL MONDO – PASSIANN O MUNN MUNN

LUNEDI' 11 AGOSTO 2014 PRESSO LA VILLA COMUNALE DI AIDONE
Lo SPRAR Aidone vuole far conoscere le culture degli ospiti presenti nella comunità diffusa attraverso i seguenti laboratori
1. Laboratorio musicale dal titolo “suoni d’Africa”. Durante il laboratorio sarà possibile conoscere gli strumenti tradizionali africani ed i canti tradizionali.
2. Laboratorio espressivo dal titolo “danze dal mondo”. Durante il laboratorio sarà possibile imparare i passi di alcune danze tradizionali africane e partecipare alla costruzione di una coreografia.
3. Laboratorio di artigianato dal titolo “arte e artigianato dall’Africa”.
4. Laboratorio di cucina dal titolo “assaggi dal mondo”. Verrà presentata la preparazione di semplici ricette etniche.
5. Laboratorio dedicato ai bambini dal titolo “gioghi e fiabe dal mondo”. I bambini aidonesi saranno coinvolti a partecipare a giochi spiegati dai ragazzi presenti nella nostra comunità.
I laboratori inizieranno alle ore 18,00.
Alle ore 20,30 ci sarà la degustazione dei piatti realizzati durante il laboratorio di cucina
. Alle ore 21,30 inizierà la festa musicale con i ritmi e le danze africane.



lunedì 21 luglio 2014

2^ TORNEO DI BEACH VOLLEY "La Legalità che Unisce. Metti in moto la rete Avis per la legalità: Memorial Falcone - Borsellino"




Sabato 19 agosto un piccolo gruppo di giovani migranti ospitati presso la Comunità diffusa del Comune di Aidone ha preso parte al memorial Falcone – Borsellino presso lo Stadio G. Gaeta di Enna.
Il torneo della legalità firmato Avis, dopo il grande successo riscontrato durante la sua prima edizione, è tornato anche quest'anno in due date: giorno 23 maggio in memoria di Giovanni Falcone per il girone d' andata e giorno 19 luglio in memoria di Paolo Borsellino per il girone di ritorno, in occasione del 22^ anniversario delle stragi di Capaci e di via d'Amelio.
È un’importante segnale di rispetto reciproco e di mutuo riconoscimento. La volontà di coinvolgere i giovani ospiti della Comunità da un lato e la comprensione che essi stessi mostrano verso fatti ed eventi fino  a ieri a loro sconosciuti  fa ben sperare in un percorso di integrazione che può raggiungere in breve tempo risultati ammirabili.

L’impegno profuso dall’Associazione Don Bosco 2000, ente gestore SPRAR del progetto territoriale del Comune di Aidone, si esprime attraverso le parole della mediatrice culturale di comunità, avv. Angela Alaimo: “un ringraziamento speciale va all’Avis rappresentata dalla dott.ssa Giulia Buono e alle forze di Polizia che spontaneamente hanno chiesto l’adesione dei nostri giovani e nuovi cittadini: un segnale importante, sotto questo punto di vista, che annulla ogni differenza etnica per promuovere invece un cammino comune verso la legalità. La legalità che unisce, appunto.”


giovedì 17 luglio 2014

Opportunità per i giovani: tirocini retribuiti

- LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA (Lussemburgo) offre Tirocini retribuiti della durata massima di 
cinque mesi. I tirocini si svolgono principalmente presso la Direzione della ricerca e documentazione, il Servizio stampa e 
informazione, la Direzione generale della traduzione, la Direzione dell’interpretazione. Requisiti: laurea in giurisprudenza o
scienze politiche, buona conoscenza della lingua francese. Informazioni:http://curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_7008/

- LA COMMISSIONE EUROPEA offre Tirocini retribuiti. Requisiti: possesso di una laurea almeno triennale, conoscenza
approfondita di una delle lingue ufficiali dell’UE; essere cittadini di uno stato membro dell’UE o di un paese candidato
all’adesione; non avere svolto nessun’altra attività lavorativa retribuita per più di quattro settimane presso l’UE. Più avanti,
una scheda con più notizie (p. 5) Informazioni:http://ec.europa.eu/stages/index_en.htm 

AVVIO DELLE BORSE LAVORO PER I MIGRANTI AD AIDONE

Agostino Sella: AVVIO DELLE BORSE LAVORO PER I MIGRANTI AD AIDONE: AIDONE. Il progetto SPRAR, frutto della collaborazione tra il Comune di Aidone e l'Associazione Don Bosco 2000, mira a realizzare in...

martedì 15 luglio 2014

Attività per l'integrazione: torneo di calcetto

Le attività per l’integrazione sono ritenute un pilastro portante all’interno del programma SPRAR, perché garanti di una mutua conoscenza e di un riconoscimento reciproco che annulla le differenze. Sotto questo profilo, nell’ambito delle iniziative promosse per la Giornata del Rifugiato, l’associazione Don Bosco 2000 ha indetto un torneo di calcetto a cui partecipa il nostro gruppo SPRAR, gli altri ospiti della Comunità, il gruppo accolto in Casa Zingale  e giovani ragazzi aidonesi. Sono state formate 7 squadre: New Brothers team, G&G Teame, FUSION TEAM, SUPER EAGLES, SPRAR ORDINARI, MINORI DI VINCENZO, MORGANTINA.

Le partite verranno giocate dal 7 al 14 luglio e la squadra vincente disputerà l’ultima partita con la squadra vincente dello stesso torneo di Piazza Armerina. 

PRESTO LE FOTO

Convegno “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione”

In occasione degli eventi organizzati dall’Associazione Don Bosco 2000, sabato 21 si è tenuto un Convegno dal titolo “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione” Presso la sala messa a disposizione dal Centro Studi Marida Correnti. Sono intervenuti: il Prefetto di Enna, il dott. Fernando Guida, la dott.ssa Gabriella Tomai, Magistrato presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, il prof. Filippo Minacapilli giudice onorario presso lo stesso tribunale ed infine il dott. Fabio Aurilio Dirigente del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina

 Il convegno è stato introdotto dall’Arch. Agostino Sella, coordinatore del progetto SPRAR nel comune di Aidone, che ha illustrato l’esperimento in atto nel paese della Venere, sottolineando la caratteristica della comunità aidonese: si tratta di accoglienza diffusa in appartamento, un esperimento, appunto, che ha il merito di connotare di autonomia gli ospiti, fin dal loro primo arrivo, attraverso l’apporto di una serie di servizi e attività che sostengono il percorso individualizzato di ognuno. Il Sindaco Lacchiana si è mostrato entusiasta del progetto attivato dal suo predecessore Filippo Gangi, anch’egli presente in sala, e si è detto ottimista sul contributo che lo SPRAR potrà dare alla crescita economica e culturale di Aidone, esprimendo la volontà di creare una consulta per l’immigrazione per implementare le più opportune strategie d’intervento. La partecipazione dell’Ente locale sarà a breve espressa anche attraverso la stipula di borse lavoro a favore dei migranti che potranno essere impiegati in lavori di pubblica utilità. Sembra favorevole la ricaduta economica dell’accoglienza in una realtà economica come la nostra che non di rado stenta a progredire: affitti per case altrimenti disabitate, incremento dei profitti per le attività commerciali che attualmente sono firmatari di un’apposita convenzione, tra tutti.
Il tema della migrazione è stato affrontato sia da una prospettiva macro che micro: dal primo livello si è fatto cenno al ruolo delle istituzioni e degli enti pubblici, in particolare per ciò che riguarda l’aumento del numero delle Commissioni Territoriali per la valutazione delle domande di asilo. Oggi le commissioni sono una decina in tutta Italia, ha spiegato il nostro Prefetto, un numero del tutto insufficiente che provoca una dilatazione esagerata dei tempi di valutazione delle domande e del rilascio del permesso di soggiorno, che permetterebbe ai migranti di spostarsi liberamente in Italia ed in Europa alla ricerca di un lavoro e di una sistemazione definitiva. Dalla prospettiva micro, non è passata inosservata la considerazione dei migranti presso la comunità aidonese: essi vengono visti come cittadini, con uguali diritti rispetto ai residenti. L’entusiasmo nel fornire loro una via di fuga dal loro burrascoso percorso, la volontà di inserirli nei già attivi gruppi locali, spicca sempre fortemente allontanando sempre di più il rischio di ghettizzazione pregiudizievole tristemente nota in altre realtà territoriali.
Non a caso, l’intervento del giudice Tomai si è incentrato sulla nozione di Diritti Umani, una sfera a cui, in questa sede, spesso si è fatto riferimento. La dott.ssa Tomai ha voluto ripercorrere alcune significative tappe del progresso umano, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, citando la classica triade di principi, uguaglianza, legalità e fraternità e facendo rilevare come la terza sia oggi la condicio sine qua non per considerare il fenomeno della migrazione e dell’accoglienza migranti, in una chiave che enfatizzi equità, solidarietà, condivisione e partecipazione.
Malgrado le nostre lacune conoscitive e previsive, le tendenze migratorie oggi in atto sollecitano un intervento immediato e decisivo che chiami in causa responsabili politici, istituzioni ed enti locali, terzo settore, cittadini. Ci troviamo di fronte a un’emergenza che ha come primo obiettivo quello di fronteggiare il trauma di una vita salvata a fronte di tante altre perdute sotto i loro stessi occhi. La nostra mission poi punta sulla considerazione dei bisogni di ognuno e si connota per il costante accompagnamento verso l’autodeterminazione individuale.
Attraverso le testimonianze dei relatori al convegno ma anche delle’èquipe di comunità e dei cittadini aidonesi, veniamo a conoscenza di un nuovo clima ospitale e propositivo che testimonia come Le tendenze e i comportamenti possono cambiare, un passo alla volta. Abbiamo una buona conoscenza di ciò che eravamo fino a 50 anni fa e di ciò a cui siamo arrivati oggi. Possiamo non avere un’unica miracolosa soluzione che consenta di risolvere il “problema” all’istante ma abbiamo la percezione che le persone che ospitiamo non possano essere definite “problema” e abbiamo un’idea fatta di strumenti e politiche in grado di fornire loro l’opportunità di un futuro dignitoso.


Roberta La Cara

20 giugno – Giornata Mondiale del Rifugiato DIRITTO DI ASILO: NELLA MIA CITTÀ ACCOGLIENZA PER I RIFUGIATI

La Giornata Mondiale del Rifugiato è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre 2000, in vista del cinquantennale della convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato (1951). Prima di allora era ricordata solo in alcuni Paesi africani.
Da allora in tutto il mondo sono cresciute sempre più le occasioni per ricordare e festeggiare questa ricorrenza e oggi sono centinaia le iniziative territoriali realizzate.
Il 20 giugno è una data simbolica e tendenzialmente le attività dovrebbero realizzarsi in questo stesso giorno. Ciò non esclude, tuttavia, la possibilità di attuarle anche in giorni differenti, subito precedenti o immediatamente successivi, consentendo di dare visibilità alla ricorrenza anche per un periodo di tempo maggiore, così come nell’organizzazione dell’associazione Don Bosco 2000 che dal 16 al 23 giugno ha pensato delle occasioni per comunicare e diffondere il diritto di asilo, le storie di richiedenti e titolari di protezione internazionale, l’esperienza territoriale di accoglienza e le misure di integrazione adoperate per gli ospiti delle Comunità di Aidone e Piazza Armerina.   
La GMDR fornisce l’opportunità di realizzare iniziative di informazione e di sensibilizzazione, contestualizzando le attività che si svolgono nella propria città in una dimensione nazionale e mondiale al tempo stesso.

Nelle iniziative della GMDR devono essere coinvolti – sin dalla progettazione – tutti i protagonisti del progetto territoriale di accoglienza: ente locale, ente attuatore, operatori, rifugiati. La partecipazione di questi ultimi è fondamentale e deve essere programmata in base alla tipologia di
attività da realizzare e tenendo conto dell’attitudine e della disponibilità delle singole persone.
La GMDR può essere l’occasione per rafforzare la rete del progetto territoriale di accoglienza e per celebrare la ricorrenza insieme a enti, associazioni, istituzioni, singoli professionisti che contribuiscono agli interventi di accoglienza e ai percorsi di inserimento socio‐economico delle persone accolte.

In occasione della Giornata del Rifugiato, l’Associazione Don Bosco 2000 ha organizzato le seguenti attività:
  1. Lunedì 16, alle ore 12 presso la Sala delle Luci del comune di Piazza Armerina: Conferenza stampa sulla “Giornata del Rifugiato”;

  1. Martedì 17, alle ore 18.30: consegna certificati di lingua italiana per stranieri A2 da parte del coordinatore del Centro Territoriale Permanente, prof. Roberto Ferrera, preside della scuola media statale “Cascino-Roncalli” di Piazza Armerina;

  1. Venerdì 20 giugno: Torneo di calcetto con gli immigrati in due gironi di 4 squadre ciascuno a Piazza Armerina (campetto Castellina) e Aidone (campetto ASD Pro Aidone). Inaugurazione del torneo alle ore 16.00 nei due comuni con la presenza della autorità locali. Alle ore 16.30 inizio del torneo con le prime partite.
  2. Sabato 21 giugno, alle ore 11: Convegno ad Aidone di promozione del servizio SPRAR, dell’accoglienza integrata finalizzata alla diffusione e sensibilizzazione sul tema mobilità forzata. Convegno dal titolo “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione”
    1. Introduce e modera:Arch. Agostino Sella, coordinatore del progetto Sprar Aidone  
    2. InterverannoEnzo Lacchiana, Sindaco di Aidone; Prefetto dott. Fernando Guida; Dirigente Commissariato di Polizia di Piazza Armerina dott.  
    3. Relatori: Dott.ssa Gabriella Tomai, Magistrato presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta sul tema “Immigrati e tutela dei diritti umani”; Prof. re Filippo Minacapilli, Giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta;
    4. Testimonianze di immigrazione: Abramo Sylla, mediatore culturale presso la Fondazione Di Vincenzo; Adam Mohamed Abdullah, mediatore linguistico presso l’Associazione Don Bosco 2000

  1. Domenica 22 giugno:
    1. Mostra fotografica “MIGRANTI AD AIDONE” presso Piazza Filippo Cordova ad Aidone alle ore 16.00 – 20.00  con stand informativo, foto e storie dei migranti ospitati nella comunità diffusa di Aidone;
    2. Stand informativo sui servizi SPRAR e sulla giornata mondiale del rifugiato ore 17.00 – 21.00 in Piazza Cascino a Piazza Armerina;
  2. Lunedì 23 giugno:
    1. “Bambini e migranti insieme” in una giornata di giochi, incontri e musica nelle comunità di immigrati di Aidone e Piazza Armerina e distribuzione delle magliettine con logo SPRAR e frasi a favore dell’integrazione.
    2. Concerto del musicista Mario Incudine & Band alle ore 21.00 presso l’Atrio Biblioteca del Comune di Piazza Armerina con testimonianze e promozione dei servizi SPRAR di Aidone e Piazza Armerina.

mercoledì 9 luglio 2014

Storie di migranti. Naar, capelli rosso fuoco

Fonte UNHCR Augusta, 22 Maggio 2014 – Poco prima che le due navi della Marina Militare attraccassero in porto, le autorità competenti, l’UNHCR e i loro partner sul terreno erano già schierati, pronti ad accogliere le 488 persone salvate due giorni prima in mare aperto. Come ogni sbarco, erano già state approntate tutte le misure necessarie a garantire un’accoglienza adeguata ma stavolta l’apprensione era più grande: a bordo c’erano infatti 133 minori, alcuni di loro con meno di cinque anni, altri ancora provati dal viaggio e bisognosi di cure immediate.
Tra i primi a scendere c’è Naar, 6 anni, carnagione chiara, lentiggini e dei capelli rosso fuoco, come il significato del suo nome. Si intuisce subito che c’è qualcosa che non va, raggiunge lentamente la tenda allestita per riparare le persone da un sole già estivo e si appoggia a suo padre per ogni passo che deve fare. Sotto le scarpe ormai consumate, il suo piede è immobile, le ossa frantumate da un incidente occorso sei mesi prima. Le fratture non hanno ancora avuto il tempo di ricomporsi e la gamba continua a far male, specialmente se sottoposta a sforzi improvvisi.
Sembra incredibile che questo bambino abbia appena superato un viaggio di 12 giorni nel mezzo del mediterraneo, schiacciato con 250 Siriani e Palestinesi in una carretta del mare, in balia dei trafficanti e di onde altissime. Deve essere stata una situazione terribile, ma Naar non fa una piega e la sua espressione non tradisce alcuna sofferenza.
Al suo arrivo gli vengono dati acqua, cracker e biscotti, riceve anche un paio di scarpe di gomma nuove. Una vettura lo accompagna nella vicina zona d’accoglienza, dove verrà visitato e sistemato in un lettino più adatto alle sue condizioni.
Seduto accanto a Naar c’è suo padre, che da quando sono partiti non l’ha abbandonato neanche per un istante. Stanno giocando insieme a braccio di ferro e sono sereni, sembra che la terribile traversata in mare sia solo un brutto ricordo. “Ci avete salvato la vita” racconta Husaam “non saprò mai come ringraziarvi. Un momento stavamo per annegare, il momento dopo invece eravamo a bordo di una delle vostre navi, al riparo dalla tempesta. Non immaginate quanto apprezziamo quello che fa la popolazione italiana per noi.”
Naar e suo padre sono partiti da Alessandria d’Egitto su una barchetta in ferro e durante la traversata si sono ricongiunti ad un’altra imbarcazione in avaria, a cui hanno permesso di proseguire il viaggio trainandola con una corda, ribellandosi alle disposizioni date dagli scafisti. Al quarto giorno di traversata hanno esaurito acqua e cibo e per non morire di sete si sono dovuti arrangiare bevendo l’acqua utilizzata per la pulizia del motore, filtrata con i loro stessi vestiti. Più di 130 bambini sono rimasti bloccati in quella nave per una settimana, con le condizione del mare che col passare dei giorni, diventavano sempre più cattive. Il loro viaggio è durato in tutto 12 giorni.
Naar, con suo padre, è stato l’unico membro della famiglia a partire verso l’Europa. In Egitto ha lasciato sua madre e le sue due sorelle, entrambe adolescenti. “Al momento della partenza era molto spaventato” ricorda Husaam “sapevamo di non avere altra scelta, Naar aveva bisogno di cure, ma non riusciva a rassegnarsi all’idea di dover lasciare indietro il resto della famiglia”.
Sono arrivati in Egitto più di un anno fa da Damasco, ma in tutto questo tempo la loro famiglia non è mai riuscita ad integrarsi con la comunità locale. “Per delle persone provenienti dalla Siria è difficile,” racconta Husaam “agli occhi degli Egiziani siamo solo estranei e la diffidenza che li accompagna il più delle volte ci ha progressivamente isolato da loro.”
In Egitto, Husaam e sua moglie avevano trovato un alloggio, ma non c’erano opportunità di lavoro. La vita di tutti i giorni era precaria e loro facevano fatica a procurare cibo e vestiti per i figli. “Non mi ero mai trovato in una situazione del genere” ha raccontato Husaam “a Damasco avevo tre negozi d’abbigliamento, nel giro di qualche mese invece non riuscivo neanche a trovare una scuola dove poter iscrivere le mie due figlie.”
Naar, invece, a scuola ci andava tutti i giorni e la passeggiata che faceva al mattino con i suoi genitori per raggiungere l’edificio scolastico era una piccola conquista, il simbolo di una routine riacquistata. “Dopo l’incidente non è più riuscito a camminare” racconta il padre “una macchina di grossa cilindrata è sbucata fuori all’improvviso mentre stava attraversando la strada, investendolo”. “Gli ha frantumato le ossa del piede sinistro” continua, mostrando le fotografie dell’impatto, “e non si è neanche fermata ad aiutarci.”
Più al nord, in Germania, Naar potrà finalmente completare il lungo processo di riabilitazione ma il suo primo pensiero è ancora rivolto alla famiglia. Suo padre gli ha spiegato che una volta fatta la richiesta d’asilo nel paese, potranno anche inoltrare quella per il ricongiungimento familiare, evitando alla madre ed alle due sorelle la terribile traversata. “Sono sicuro che con il tempo guariranno sia le ferite del corpo, che le cicatrici provocate dalla guerra” ha concluso il padre.
Come Naar, 5,5 milioni di bambini sono stati colpiti dal conflitto in Siria, più di un milione di loro è stato costretto a fuggire dal paese, circa la metà del numero totale dei rifugiati Siriani. Molti di loro vivono ancora in condizioni precarie, senza la possibilità di ricevere un’educazione e sotto la costante minaccia di subire traumi indelebili ed abusi.

martedì 8 luglio 2014

Storie di migranti, il racconto di una mediatrice culturale di comunità.

Aspetto il primo richiedente asilo politico, un giovane ragazzo musulmano,  per il mio primo colloquio in preparazione dell’audizione con la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
Faccio mente locale sulle buone prassi per la conduzione dell’intervista, sull’importanza di non apparire distante e giudicante o al contrario troppo affettuosa o amichevole, sul come metterlo a proprio agio, sul modo di porre le domande che inevitabilmente lo porteranno a ricordare esperienze della sua vita così personali e così  tragiche. Penso che, infondo, sono una perfetta estranea e che non sarà semplice per lui raccontarsi.

I migranti della Comunità diffusa di Aidone e il nostro Vescovo pregano insieme per i morti nel Mediterraneo

Si è tenuta nella mattinata di ieri, 16 maggio, nel salone della Chiesa Santa Maria di Aidone, la visita di Don Rosario, nostro Vescovo,  ai migranti ospitati nella comunità diffusa dello stesso comune.
Un momento di conoscenza reciproca e di preghiera comune per quello che è stato tristemente definito “il cimitero del Mediterraneo”, luogo in cui hanno perso la vita ormai centinaia di persone, migranti in viaggio verso la speranza di una vita migliore, introdotto dalle parole dell’Arch. Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, Ente gestore SPRAR, mentre ringrazia Don Rosario per la sua presenza e il supporto alla missione dell’accoglienza integrata dei migranti: “la cosa più bella di oggi è il momento comune di preghiera, aldilà delle differenze religiose tra cristiani e musulmani, un bell’esempio di mondialità che oggi vive nella realtà di Aidone”. Le parole in preghiera dei giovani migranti e del nostro Vescovo, recitate in lingua araba, inglese e italiana hanno unito i presenti con straordinaria partecipazione emotiva che riecheggia anche nelle parole di Don Rosario: “mentre pregavamo ho avuto la forte sensazione che Dio sta facendo incontrare i popoli. Il vero incontro nasce dalla tenerezza del cuore e solo quando si percepisce la sofferenza reciproca il cuore diventa tenero. Lodiamo la tenerezza del cuore del nostro Dio”.
Sebbene la comunità diffusa di Aidone nasca come prima esperienza in un piccolo comune poco avvezzo alla vicinanza interculturale in termini di scambio reciproco, si apprezza un grande spirito solidaristico e accogliente che consente, allo stato attuale, che la permanenza dei beneficiari sia percepita anche da loro come una presenza naturale: “ho avuto occasione di dire che la vostra presenza non ha fatto notizia ma è questa la vera notizia perché la vostra presenza nelle nostre strade arricchisce tutta la comunità”, conclude il Sindaco di Aidone, Filippo Gangi, rivolgendosi ai giovani migranti presenti.
Roberta La Cara

Comunità diffusa del Comune di Aidone

La comunità diffusa nasce nel Comune di Aidone nel mese di febbraio  2014 a seguito dell’approvazione del progetto SPRAR. L’associazione Don Bosco 2000, in qualità di ente gestore, attiva, allora, una rete operativa in grado di promuovere l’accoglienza dei soggetti beneficiari. L’attributo “diffuso” caratterizza la comunità per il fatto di essere costituita non da un centro collettivo ma da una serie di appartamenti locati dall’associazione analogamente a quanto accade solitamente tra parti privati e  destinate ad uso abitativo dei gruppi di migranti accolti.
Attualmente, la comunità di Aidone consta di 12 abitazioni e ospita 60 persone di cui 4 nuclei familiari. Diversi sono i paesi di provenienza degli ospiti: Egitto, Pakistan, India, Nigeria, Mali, Gambia, Iraq, Somalia, Sudan, Ghana e Senegal.
La gestione dell’Associazione Don Bosco 2000 si caratterizza per svolgere costantemente l’attività di accoglienza integrata. Obiettivo dell’associazione è, pertanto, non solo quello di accogliere i gruppi migranti fornendo loro vitto e alloggio ma promuovere un ampio ventaglio di azioni e attività che danno vita a un vero e proprio programma di inserimento sociale e lavorativo allo scopo di fornire ai beneficiari risorse materiali e immateriali spendibili nel tessuto sociale di approdo e nel mondo del lavoro anche nel momento in cui essi usciranno dalla comunità. Si ritiene infatti di fondamentale inseguire l’importante ambizione di educare e rieducare i giovani beneficiari a uno stile di vita sociale e culturale che fin’ora non gli è appartenuto per consentire loro di proseguire la loro vita in Italia in maniera autonoma e indipendente, avendo acquisito gli strumenti più opportuni per poter camminare da soli una volta fuoriusciti dalla comunità. La gestione dei migranti in comunità diffuse di questo tipo sembra agevolare il percorso di autonomia e autodeterminazione che in questa fase si cerca di promuovere, orientando fin da subito i beneficiari a una gestione diretta, autonoma e responsabile della loro abitazione, del bene comune e delle relazioni con gli altri.
A promuovere e monitorare costantemente le attività promosse dall’associazione Don Bosco 2000 è un’èquipe multidisciplinare formata dalle diverse figure che, in sinergia, implementano il programma, riconoscono e fronteggiano particolari situazioni di vulnerabilità e disagio e monitorano l’andamento complessivo del programma.
Servizi
I servizi che la Comunità di Aidone offre ai beneficiari sono:

  Mediazione linguistico-culturale;
  Accoglienza materiale (vitto/vestiario,biancheria,igiene personale/pocket money);
  Orientamento e accesso ai servizi del territorio (servizi ente locale/servizi assistenza sanitaria/inserimento scolastico minori/istruzione adulti e apprendimento lingua italiana/orientamento alla conoscenza del territorio);
  Formazione;
  Orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo;
  Orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale (sensibilizzazione e informazione/attività socioculturali e sportive);
  Tutela legale (normativa italiana ed europea/ricongiungimento familiare/rimpatrio assistito e volontario);
  Tutela psico-socio-sanitaria.

Tutti i servizi sono offerti contemporaneamente ai beneficiari e sono di competenza dei membri dell’èquipe. Attualmente, tutti i succitati servizi sono da ritenersi in corso.

Attività
Le principali attività svolte dai beneficiari sono di natura formativa e sportiva: essi frequentano un corso di lingua italiana tre giorni a settimana e una squadra di calcio per altri due giorni. Altri beneficiari frequentano squadre di basket, palestra e scuola di danza.
Occasionalmente, l’intero gruppo è coinvolto in eventi e attività che possono presentarsi anche in maniera estemporanea. Tra tutti, essi sono stati coinvolti in un reportage fotografico che li ha visti protagonisti dell’esposizione di una mostra fotografica giorno 1 maggio presso i locali dell’Associazione ChiesAmica, un’associazione locale di matrice cattolica.
Attraverso una convenzione stipulata con l’Università KORE di Enna, l’Associazione Don Bosco 2000, ospita dall’inizio del mese di maggio e fino a luglio un gruppo di tre tirocinanti del master in mediazione interculturale e linguistica. Il gruppo affiancherà l’èquipe nelle attività più significative, per la durata di cento ore per ciascun tirocinante.
Di un certo impatto emotivo anche la visita di Don Rosario, nostro Vescovo di venerdì 16 maggio, il messaggio di benvenuto e di riconoscenza da parte dei giovani ragazzi migranti e il momento di preghiera comune per le vittime del Mediterraneo.

È ormai noto che la gestione di comunità di migranti richiede un complesso organigramma e una spiccata capacità di problem solving. Ed effettivamente nonostante le attitudini positive dell’èquipe, diverse sono state le situazioni di disagio che è stato necessario fronteggiare.  Tuttavia, esse sono state considerate di natura ordinaria, poiché specificamente legate al target di riferimento che, per definizione, di qualifica comevulnerabile.
Per di più, nonostante la comunità diffusa nel Comune di Aidone nasca come prima esperienza nel comune, la comunità locale ha mostrato sin da subito  un grande spirito solidaristico effetto del  riconoscimento dell’altrui identità come stimolo verso l’arricchimento reciproco e del territorio. 

“La storia dell’immigrazione non è solo la storia delle persone che emigrano ma è anche la storia dei
territori in cui si recano e dell’impatto che hanno sui territori stessi”.
T. Sewell “migration and culture: a word a wiew”, 1996

Roberta La Cara

SPRAR - SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI - Gennaio 2014

Anche per il Comune di Aidone abbiamo assistito all’esito favorevole della partecipazione al bando SPRAR. Per la cittadina lo SPRAR rappresenta la prima esperienza di accoglienza sistematica di richiedenti asilo e rifugiati ed è stato lodevole l’impegno da parte dell’ente locale nella creazione di questa opportunità,  comprendendo la rilevanza della costituzione di una rete sinergica in grado di agire in maniera efficiente ed efficace in risposta alla manifestazione del bisogno dei richiedenti asilo per “consentire loro il ripristino di condizioni di normalità, di fuoriuscita dal disagio, di consapevolezza di sé e di autodeterminazione”.  In una prospettiva di welfare community, l’amministrazione locale persegue l’obiettivo delbenessere sociale attraverso strategie sussidiarie che travalicano il tradizionale assistenzialismo nella cura delle fasce disagiate.  Il Comune di Aidone, aderendo alla rete nazionale di accoglienza, assistenza e protezione a favore dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione internazionale, la rete SPRAR, promuove la crescita di spazi di accoglienza reciproca e la valorizzazione delle diverse culture anche attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo nella costruzione di occasioni di confronto, conoscenza e comunicazione, nel rispetto di pacifica convivenza, di solidarietà e di pari opportunità.
Il progetto SPRAR del Comune di Aidone, vuole realizzare modelli di buone pratiche per l’integrazione dei RARU nella comunità locale, promuovendo azioni coordinate e trasversali, con una politica di promozione per la piena fruizione dei diritti di cittadinanza nei confronti dell’intera comunità, in sinergia con i diversi enti preposti allo svolgimento della programmazione degli interventi nel settore.  L’intervento vuole realizzare modelli di buone pratiche per l’integrazione dei migranti nella comunità locale, promuovendo azioni coordinate e trasversali, con una politica di promozione per la piena fruizione dei diritti di cittadinanza nei confronti dell’intera comunità, in sinergia con i diversi enti preposti allo svolgimento della programmazione degli interventi nel settore. 
Si ritiene che il ruolo attivo della comunità locale può costituire una via per l’integrazione, una porta di accesso alla costruzione di una identità nazionale condivisa, che presuppone un’intima conoscenza del gruppo accolto, tale da consentire lo sviluppo e l’espletamento di un piano di integrazione individualizzato che conduca verso la piena autodeterminazione. È necessario gli immigrati vengano messi nelle condizioni di accumulare risorse materiali e immateriali che li conducano ad avere una certa autonomia in funzione della loro autosufficienza in un contesto completamente nuovo, all’indomani dell’accoglienza.  
Ente gestore sarà l’Associazione Don Bosco 2000, supportata da una rete così costituita: Comune, Caritas, CTP (Centro Territoriale Permanente), Centro per l’Impiego, Associazioni di categoria, ASP, D.A.S. Società Cooperativa, ASD Mosaici (Piazza Armerina) e 5 Aziende.
Per l’accoglienza, verranno utilizzati num. 4 appartamenti situati nel centro storico di Aidone. I locali sono adibiti a Bed & Breakfast ma verranno messi a esclusivo uso dello SPRAR, a fronte del pagamento di un canone di locazione. I locali offrono degli ottimi standard abitativi, sono nuovi, ristrutturati e non necessitano di ulteriori modifiche. L’idea deriva dalla valutazione di esperienze di accoglienza in comunità rispetto alle quali si pensa di poter dare, in al modo, un maggior senso di autonomia, autogestione e calore domestico, fin dall’inizio del percorso.
A beneficiare dell’iniziativa saranno  15 richiedenti/titolari di protezione internazionale o umanitaria, appartenenti alla categoria di “ordinari”.
Il percorso vuole offrire, non solo accoglienza materiale, garantita attraverso vitto e alloggio, ma anche misure di orientamento legale e sociale e percorsi individuali di inserimento socio-economico. Verranno attuate una serie di attività e servizi, che in una logica essenzialmente olistica intendono promuovere la centralità dell’individuo. Le attività progettuali consentiranno di tradurre detti principi in interventi fattivi che nel più breve tempo possibile  (6 mesi - 1 anno), consentano alla persona seguita di essere autonoma.
Roberta La Cara