In occasione degli eventi organizzati dall’Associazione Don Bosco 2000, sabato 21 si è tenuto un Convegno dal titolo “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione” Presso la sala messa a disposizione dal Centro Studi Marida Correnti. Sono intervenuti: il Prefetto di Enna, il dott. Fernando Guida, la dott.ssa Gabriella Tomai, Magistrato presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, il prof. Filippo Minacapilli giudice onorario presso lo stesso tribunale ed infine il dott. Fabio Aurilio Dirigente del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina
Il
convegno è stato introdotto dall’Arch. Agostino Sella, coordinatore del
progetto SPRAR nel comune di Aidone, che ha illustrato l’esperimento in atto nel paese della Venere, sottolineando la
caratteristica della comunità aidonese: si tratta di accoglienza diffusa in
appartamento, un esperimento, appunto, che ha il merito di connotare di
autonomia gli ospiti, fin dal loro primo arrivo, attraverso l’apporto di una
serie di servizi e attività che sostengono il percorso individualizzato di
ognuno. Il Sindaco Lacchiana si è mostrato entusiasta del progetto attivato dal
suo predecessore Filippo Gangi, anch’egli presente in sala, e si è detto
ottimista sul contributo che lo SPRAR potrà dare alla crescita economica e
culturale di Aidone, esprimendo la volontà di creare una consulta per
l’immigrazione per implementare le più opportune strategie d’intervento. La partecipazione
dell’Ente locale sarà a breve espressa anche attraverso la stipula di borse
lavoro a favore dei migranti che potranno essere impiegati in lavori di
pubblica utilità. Sembra favorevole la ricaduta economica dell’accoglienza in
una realtà economica come la nostra che non di rado stenta a progredire:
affitti per case altrimenti disabitate, incremento dei profitti per le attività
commerciali che attualmente sono firmatari di un’apposita convenzione, tra
tutti.
Il tema della migrazione è stato
affrontato sia da una prospettiva macro che micro: dal primo livello si è fatto
cenno al ruolo delle istituzioni e degli enti pubblici, in particolare per ciò
che riguarda l’aumento del numero delle Commissioni Territoriali per la
valutazione delle domande di asilo. Oggi le commissioni sono una decina in
tutta Italia, ha spiegato il nostro Prefetto, un numero del tutto insufficiente
che provoca una dilatazione esagerata dei tempi di valutazione delle domande e
del rilascio del permesso di soggiorno, che permetterebbe ai migranti di
spostarsi liberamente in Italia ed in Europa alla ricerca di un lavoro e di una
sistemazione definitiva. Dalla prospettiva micro, non è passata inosservata la
considerazione dei migranti presso la comunità aidonese: essi vengono visti
come cittadini, con uguali diritti rispetto ai residenti. L’entusiasmo nel
fornire loro una via di fuga dal loro burrascoso percorso, la volontà di
inserirli nei già attivi gruppi locali, spicca sempre fortemente allontanando
sempre di più il rischio di ghettizzazione pregiudizievole tristemente nota in
altre realtà territoriali.
Non a caso, l’intervento del giudice
Tomai si è incentrato sulla nozione di Diritti Umani, una sfera a cui, in
questa sede, spesso si è fatto riferimento. La dott.ssa Tomai ha voluto
ripercorrere alcune significative tappe del progresso
umano, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, citando la classica
triade di principi, uguaglianza, legalità e fraternità e facendo rilevare come
la terza sia oggi la condicio sine qua
non per considerare il fenomeno della migrazione e dell’accoglienza
migranti, in una chiave che enfatizzi equità, solidarietà, condivisione e
partecipazione.
Malgrado le nostre lacune conoscitive e
previsive, le tendenze migratorie oggi in atto sollecitano un intervento
immediato e decisivo che chiami in causa responsabili politici, istituzioni ed enti
locali, terzo settore, cittadini. Ci troviamo di fronte a un’emergenza che ha
come primo obiettivo quello di fronteggiare il trauma di una vita salvata a
fronte di tante altre perdute sotto i loro stessi occhi. La nostra mission poi punta
sulla considerazione dei bisogni di ognuno e si connota per il costante
accompagnamento verso l’autodeterminazione individuale.
Attraverso le testimonianze dei relatori
al convegno ma anche delle’èquipe di comunità e dei cittadini aidonesi, veniamo
a conoscenza di un nuovo clima ospitale e propositivo che testimonia come Le tendenze
e i comportamenti possono cambiare, un passo alla volta. Abbiamo una buona
conoscenza di ciò che eravamo fino a 50 anni fa e di ciò a cui siamo arrivati
oggi. Possiamo non avere un’unica miracolosa soluzione che consenta di
risolvere il “problema” all’istante ma abbiamo la percezione che le persone che
ospitiamo non possano essere definite “problema” e abbiamo un’idea fatta di strumenti
e politiche in grado di fornire loro l’opportunità di un futuro dignitoso.
Roberta La Cara
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