martedì 15 luglio 2014

Convegno “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione”

In occasione degli eventi organizzati dall’Associazione Don Bosco 2000, sabato 21 si è tenuto un Convegno dal titolo “Aidone: modello per una nuova politica europea sull’integrazione” Presso la sala messa a disposizione dal Centro Studi Marida Correnti. Sono intervenuti: il Prefetto di Enna, il dott. Fernando Guida, la dott.ssa Gabriella Tomai, Magistrato presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, il prof. Filippo Minacapilli giudice onorario presso lo stesso tribunale ed infine il dott. Fabio Aurilio Dirigente del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina

 Il convegno è stato introdotto dall’Arch. Agostino Sella, coordinatore del progetto SPRAR nel comune di Aidone, che ha illustrato l’esperimento in atto nel paese della Venere, sottolineando la caratteristica della comunità aidonese: si tratta di accoglienza diffusa in appartamento, un esperimento, appunto, che ha il merito di connotare di autonomia gli ospiti, fin dal loro primo arrivo, attraverso l’apporto di una serie di servizi e attività che sostengono il percorso individualizzato di ognuno. Il Sindaco Lacchiana si è mostrato entusiasta del progetto attivato dal suo predecessore Filippo Gangi, anch’egli presente in sala, e si è detto ottimista sul contributo che lo SPRAR potrà dare alla crescita economica e culturale di Aidone, esprimendo la volontà di creare una consulta per l’immigrazione per implementare le più opportune strategie d’intervento. La partecipazione dell’Ente locale sarà a breve espressa anche attraverso la stipula di borse lavoro a favore dei migranti che potranno essere impiegati in lavori di pubblica utilità. Sembra favorevole la ricaduta economica dell’accoglienza in una realtà economica come la nostra che non di rado stenta a progredire: affitti per case altrimenti disabitate, incremento dei profitti per le attività commerciali che attualmente sono firmatari di un’apposita convenzione, tra tutti.
Il tema della migrazione è stato affrontato sia da una prospettiva macro che micro: dal primo livello si è fatto cenno al ruolo delle istituzioni e degli enti pubblici, in particolare per ciò che riguarda l’aumento del numero delle Commissioni Territoriali per la valutazione delle domande di asilo. Oggi le commissioni sono una decina in tutta Italia, ha spiegato il nostro Prefetto, un numero del tutto insufficiente che provoca una dilatazione esagerata dei tempi di valutazione delle domande e del rilascio del permesso di soggiorno, che permetterebbe ai migranti di spostarsi liberamente in Italia ed in Europa alla ricerca di un lavoro e di una sistemazione definitiva. Dalla prospettiva micro, non è passata inosservata la considerazione dei migranti presso la comunità aidonese: essi vengono visti come cittadini, con uguali diritti rispetto ai residenti. L’entusiasmo nel fornire loro una via di fuga dal loro burrascoso percorso, la volontà di inserirli nei già attivi gruppi locali, spicca sempre fortemente allontanando sempre di più il rischio di ghettizzazione pregiudizievole tristemente nota in altre realtà territoriali.
Non a caso, l’intervento del giudice Tomai si è incentrato sulla nozione di Diritti Umani, una sfera a cui, in questa sede, spesso si è fatto riferimento. La dott.ssa Tomai ha voluto ripercorrere alcune significative tappe del progresso umano, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, citando la classica triade di principi, uguaglianza, legalità e fraternità e facendo rilevare come la terza sia oggi la condicio sine qua non per considerare il fenomeno della migrazione e dell’accoglienza migranti, in una chiave che enfatizzi equità, solidarietà, condivisione e partecipazione.
Malgrado le nostre lacune conoscitive e previsive, le tendenze migratorie oggi in atto sollecitano un intervento immediato e decisivo che chiami in causa responsabili politici, istituzioni ed enti locali, terzo settore, cittadini. Ci troviamo di fronte a un’emergenza che ha come primo obiettivo quello di fronteggiare il trauma di una vita salvata a fronte di tante altre perdute sotto i loro stessi occhi. La nostra mission poi punta sulla considerazione dei bisogni di ognuno e si connota per il costante accompagnamento verso l’autodeterminazione individuale.
Attraverso le testimonianze dei relatori al convegno ma anche delle’èquipe di comunità e dei cittadini aidonesi, veniamo a conoscenza di un nuovo clima ospitale e propositivo che testimonia come Le tendenze e i comportamenti possono cambiare, un passo alla volta. Abbiamo una buona conoscenza di ciò che eravamo fino a 50 anni fa e di ciò a cui siamo arrivati oggi. Possiamo non avere un’unica miracolosa soluzione che consenta di risolvere il “problema” all’istante ma abbiamo la percezione che le persone che ospitiamo non possano essere definite “problema” e abbiamo un’idea fatta di strumenti e politiche in grado di fornire loro l’opportunità di un futuro dignitoso.


Roberta La Cara

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