La comunità diffusa nasce nel Comune di Aidone nel mese di febbraio 2014 a seguito dell’approvazione del progetto SPRAR. L’associazione Don Bosco 2000, in qualità di ente gestore, attiva, allora, una rete operativa in grado di promuovere l’accoglienza dei soggetti beneficiari. L’attributo “diffuso” caratterizza la comunità per il fatto di essere costituita non da un centro collettivo ma da una serie di appartamenti locati dall’associazione analogamente a quanto accade solitamente tra parti privati e destinate ad uso abitativo dei gruppi di migranti accolti.
Attualmente, la comunità di Aidone consta di 12 abitazioni e ospita 60 persone di cui 4 nuclei familiari. Diversi sono i paesi di provenienza degli ospiti: Egitto, Pakistan, India, Nigeria, Mali, Gambia, Iraq, Somalia, Sudan, Ghana e Senegal.
La gestione dell’Associazione Don Bosco 2000 si caratterizza per svolgere costantemente l’attività di accoglienza integrata. Obiettivo dell’associazione è, pertanto, non solo quello di accogliere i gruppi migranti fornendo loro vitto e alloggio ma promuovere un ampio ventaglio di azioni e attività che danno vita a un vero e proprio programma di inserimento sociale e lavorativo allo scopo di fornire ai beneficiari risorse materiali e immateriali spendibili nel tessuto sociale di approdo e nel mondo del lavoro anche nel momento in cui essi usciranno dalla comunità. Si ritiene infatti di fondamentale inseguire l’importante ambizione di educare e rieducare i giovani beneficiari a uno stile di vita sociale e culturale che fin’ora non gli è appartenuto per consentire loro di proseguire la loro vita in Italia in maniera autonoma e indipendente, avendo acquisito gli strumenti più opportuni per poter camminare da soli una volta fuoriusciti dalla comunità. La gestione dei migranti in comunità diffuse di questo tipo sembra agevolare il percorso di autonomia e autodeterminazione che in questa fase si cerca di promuovere, orientando fin da subito i beneficiari a una gestione diretta, autonoma e responsabile della loro abitazione, del bene comune e delle relazioni con gli altri.
A promuovere e monitorare costantemente le attività promosse dall’associazione Don Bosco 2000 è un’èquipe multidisciplinare formata dalle diverse figure che, in sinergia, implementano il programma, riconoscono e fronteggiano particolari situazioni di vulnerabilità e disagio e monitorano l’andamento complessivo del programma.
Servizi
I servizi che la Comunità di Aidone offre ai beneficiari sono:
Mediazione linguistico-culturale;
Accoglienza materiale (vitto/vestiario,biancheria,igiene personale/pocket money);
Orientamento e accesso ai servizi del territorio (servizi ente locale/servizi assistenza sanitaria/inserimento scolastico minori/istruzione adulti e apprendimento lingua italiana/orientamento alla conoscenza del territorio);
Formazione;
Orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo;
Orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale (sensibilizzazione e informazione/attività socioculturali e sportive);
Tutela legale (normativa italiana ed europea/ricongiungimento familiare/rimpatrio assistito e volontario);
Tutela psico-socio-sanitaria.
Tutti i servizi sono offerti contemporaneamente ai beneficiari e sono di competenza dei membri dell’èquipe. Attualmente, tutti i succitati servizi sono da ritenersi in corso.
Attività
Le principali attività svolte dai beneficiari sono di natura formativa e sportiva: essi frequentano un corso di lingua italiana tre giorni a settimana e una squadra di calcio per altri due giorni. Altri beneficiari frequentano squadre di basket, palestra e scuola di danza.
Occasionalmente, l’intero gruppo è coinvolto in eventi e attività che possono presentarsi anche in maniera estemporanea. Tra tutti, essi sono stati coinvolti in un reportage fotografico che li ha visti protagonisti dell’esposizione di una mostra fotografica giorno 1 maggio presso i locali dell’Associazione ChiesAmica, un’associazione locale di matrice cattolica.
Attraverso una convenzione stipulata con l’Università KORE di Enna, l’Associazione Don Bosco 2000, ospita dall’inizio del mese di maggio e fino a luglio un gruppo di tre tirocinanti del master in mediazione interculturale e linguistica. Il gruppo affiancherà l’èquipe nelle attività più significative, per la durata di cento ore per ciascun tirocinante.
Di un certo impatto emotivo anche la visita di Don Rosario, nostro Vescovo di venerdì 16 maggio, il messaggio di benvenuto e di riconoscenza da parte dei giovani ragazzi migranti e il momento di preghiera comune per le vittime del Mediterraneo.
È ormai noto che la gestione di comunità di migranti richiede un complesso organigramma e una spiccata capacità di problem solving. Ed effettivamente nonostante le attitudini positive dell’èquipe, diverse sono state le situazioni di disagio che è stato necessario fronteggiare. Tuttavia, esse sono state considerate di natura ordinaria, poiché specificamente legate al target di riferimento che, per definizione, di qualifica comevulnerabile.
Per di più, nonostante la comunità diffusa nel Comune di Aidone nasca come prima esperienza nel comune, la comunità locale ha mostrato sin da subito un grande spirito solidaristico effetto del riconoscimento dell’altrui identità come stimolo verso l’arricchimento reciproco e del territorio.
“La storia dell’immigrazione non è solo la storia delle persone che emigrano ma è anche la storia dei
territori in cui si recano e dell’impatto che hanno sui territori stessi”.
T. Sewell “migration and culture: a word a wiew”, 1996
Roberta La Cara
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